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Storia : Amore Fraterno M/F Intenso.

Garfield1

TMF Expert
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Jul 15, 2006
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Ciao a tutti. Posto una storia scritta da me. Spero vi piaccia, non ci ho messo molto a scriverla e sarebbe ottimo se tutti cominciassimo a darci da fare anche sotto questo aspetto, visto che di storie italiane ce ne sono pochissime.

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Amore Fraterno

Alice era una ragazza di 20 anni. Magra, 1.72, occhi chiari, mora. Era bellissima. Stefano aveva 24 anni, rasato, occhi chiari, bel fisico, 1.83. Fin da bambini Stefano e Alice avevano giocato al solletico. Con la crescita, Stefano si era infatuato sempre più dei piedi della sorella al punto da divenirne ossessionato. Numero 37, perfettamente arcuati, curati, le dita non troppo corte ne lunghe, le piante delicatissime, i talloni rosei e morbidi, i cuscinetti di un rosa pallido, perfettamente definiti. I piedi della sorella erano un sogno e nessuno avrebbe potuto guardarli in maniera pudica, anche se non fosse stato un feticista come Stefano. Alice si divertiva a stuzzicarlo con i piedi di continuo, mettendosi lo smalto davanti a lui, infilandosi e sfilandosi le autoreggenti velate, accarezzandosi i piedi nudi sul divano scherzando su quanto fossero morbidi, lisci e sensibili, chiedendogli di massaggiarli con le lozioni dopo la doccia. Tutte situazioni che finivano con Stefano che la aggrediva, la bloccava e le solleticava i piedi fino a farla restare senza fiato. Alice quasi sempre opponeva una resistenza finta, lasciandosi bloccare per poi dimenarsi quando il solletico iniziava. Altre volte era lei ad attaccare il fratello, coinvolgendolo in lotte solleticose che la vedevano sempre sottomessa e solleticata fino a perdere le forze. Quelli infatti, erano i casi in cui Stefano si accaniva di più perché era la sorella ad iniziare la lotta e si sentiva libero di “difendersi” come voleva. Ormai era chiaro per tutti e due che i loro giochi avevano assunto una sfumatura sessuale perversa, che li eccitava da morire.

Durante un primo pomeriggio noioso, a casa da soli, i due decidono di giocare alla playstation. Alice come al solito, è a piedi nudi sul divano e per distrarlo lo spinge di continuo proprio con i piedi, strusciandoli, di poposito, proprio sulle part basse di Stefano. Il fratello è troppo eccitato e decide di fare una scommessa.
“Se vinco io ti lasci legare e fare tutto il solletico ai piedi che voglio, se vinci tu pulisco io casa per un mese”. Alice, eccitata dalle attenzioni del fratello per i suoi piedi, accetta la sfida ma perde.
“Bene, una scommessa è una scommessa. Che scarpe vuoi che mi metta? Vuoi che stia a piedi nudi o con le calze? Vuoi qualche smalto in particolare?”. Stefano esprime le sue preferenze e Alice va a prepararsi. Cinque minuti e la sorella torna, vestita solo con una canottierina di raso ed un perizoma nero. Le gambe nude, lisce, finiscono nei sandali neri che lentamente si sfila, per poi iniziare a strusciare le piante sul pene di Stefano mentre gli sussurra all’orecchio.

“Ti piace il mio smalto fucsia? Le mie dita perfette? Le mie piante lattee? I miei cuscinetti morbidi? Sono tuoi. Puoi farmi il solletico fino a farmi impazzire.” Stefano le lega le caviglie alla sbarra rialzata ai piedi del letto, a gambe aperte con le manette dietro la schiena e la assale con le unghie sotto i piedi nudi.

“AHAHAHAH-AH!! AHAHAHAH!! N-NOAHAHAHAHAHAHA!! PIANO! AHAHAHAHA!! P-PIA-HAHAHAHANOHOHO-AHAHAHAAH!!” La reazione si Alice è come se le stessero dando la scossa elettrica. La ragazza soffre tantissimo il solletico e si dimena sul letto follemente, cercando di sottrarsi alla tortura, ma il fratello le fa il solletico a piedi nudi con le unghie, senza mai fermarsi, facendola impazzire di solletico in neanche 20 minuti. Lunghi prolungati assalti nelle morbide piante indifese fanno irrigidire il corpo della sorella minore, provocandole una sofferenza intensissima. La ragazza si divincola come può ma non riesce ad evadere minimamente le unghie rudi del fratello, che le solleticano inesorabilmente via la resistenza, minuto dopo minuto. Stefano le solletica tutti e due i piedi insieme per un’ora, scoprendo tutti i suoi punti deboli e tormentandoli finchè la sorella non crolla in uno stato intenso di risata silenziosa. Alice soffre tantissimo il solletico del fratello, si dimena sul letto tentando di non abbandonarsi alla sensazione, ma tutto ciò che può fare è subire paonazza e piangere lacrime di sofferenza. Dopo averla sottomessa completamente, Stefano si ferma e inizia a torturarle un piede per volta, bloccandole le dita dei piedi. La sorella impazzisce di colpo, dimenandosi con nuove energie nel tentativo inutile di liberarsi le dita, ma il fratello le assalta il piede nudo indifeso, torturando la pianta, l’arco e la sfera del piede senza pietà. La moretta crolla, sciogliendosi in suppliche inutili.

“AHAHAHAH… COSI’ NO.. COSI’ NO.. AHAHAHAH.. MI FAI MORIREAHAHAHAHAH TI PREGO NO! AAHAHAHAHAHAHAH..”. Alice non sopporta di sentirsi le dita tirate indietro e soffre tremendamente la totale indifendibilità. Mentre le unghie le seviziano gli archi, uno per volta, ancora e ancora, la ragazza spende tutte le sue energie nell’inutile tentativo di liberare le fragili dita. Stefano la tortura così per circa mezz’ora, finchè sente che i piedi sono sottomessi e non oppongono più resistenza, e la sorella non è di nuovo preda delle fitte di risata silenziosa. Le unghie finalmente si allontanano dalle piante, per poi passare ad una manipolazione ultrasadica delle morbide, sfinite, dita dei piedi. Il nuovo solletico la colpisce ancora come una scossa tremenda, ma la ragazza è stremata e può solo dimenarsi debolmente e annaspare senza fiato. Sovraeccitato dalle reazioni ormai innocue della povera, sottomessa sorella, Stefano perde la cognizione del tempo. Con lo smalto fucsia i piedi della sorella sono irresistibili e Stefano perde il controllo, seviziando le dita immacolate con la bocca e con le unghie fino a farla sbavare di tormento. Alice non riesce a sopportare la tortura, le unghie spazzano via la sua resistenza, ma la lingua e i denti la portano allo stato di totale follia isterica. Ogni colpetto di lingua sotto, sopra o in mezzo alle dita la fa contorcere e crollare in una nuova fitta di risata silenziosa, finchè un assalto prolungato con i denti nelle 3 dita in mezzo la fa crollare svenuta, con gli occhi riversi.

Quando al risveglio si rende conto che il fratello le ha legato gli alluci alla sbarra e le sta massaggiando i piedi con la lozione, Alice si scioglie in un mare di inutili suppliche.
“No.. n-no! T-ti prego basta.. non così.. m-mi farai morire! Lo soffro troppo, ti scongiuro.. TI SCONG-AHAHAHAHAH-AHAHAHAHA-AH-AH-AH!!!”. È tutto inutile. Stefano è troppo eccitato ed è ben deciso a sfruttare la sua posizione dominante, sapendo di potersi appellare dopo al fatto che “una penitenza, è una penitenza”. Il fratello finisce di massaggiare le tenere piante e lancia un assalto di spider tickling estremo, facendola esplodere in una risata scomposta in preda alla pazzia. I suoi piedi immobili subiscono la tortura senza potersi difendere e Stefano la tortura con cattiveria nei punti deboli, riducendola in breve alla risata silenziosa e poi all’impotenza fisica. Dopo pochi minuti la sorella crolla in avanti senza energie, cercando inconsciamente di avvicinarsi alle sue piante per proteggerle. Ormai sottomessa dal solletico ai piedi, con gli occhi chiusi e la bocca spalancata, con un rivolo di saliva che le cola da un lato, paonazza e senza fiato, la ragazza subisce passivamente l’assalto prolungato del fratello che non mostra un briciolo di pietà. Vedendola ormai sul punto di svenire, Stefano finalmente rallenta ed inizia ad alternare le unghie alla bocca, succhiando, mordicchiando e leccando i morbidi piedi per prolungare la tortura. Alice riprende fiato un minimo, ma Stefano non le da tregua. La lingua sulle piante lisce mette ancora più a nudo la sua vulnerabilità, facendola sentire più sensibile ad ogni passaggio. Le dita accarezzano, grattano, giocano con i suoi piedi, facendola dimenare sul letto con le poche energie recuperate.

“AHAHAHAH-AHAHAHAH! B-BASTAHAHAHAHAHA!! TI PREGOHOHOAHAHAHAH-HA-HA-HA!!”. Alice ride in maniera intensa, ma arrendevole, incapace di sopportare l’adorazione del fratello per i suoi morbidi, sensualissimi piedi nudi ma allo stesso tempo costretta a subirla senza poter fare nulla. Stefano continua per quasi un’ora, perdendosi nel sapore profumato delle tenere piante di Alice, mordendole, succhiandole, baciandole, leccandole, accarezzandole, solleticandole senza sosta, portando la sorella alle lacrime di frustrazione. Improvvisamente, ipnotizzato dalle dita che si muovono in preda agli spasmi, Stefano le attacca senza pietà con la bocca, come aveva fatto prima, mentre contemporaneamente, affonda i pollici nel punto più sensibile e morbido degli archi perfetti di Alice, facendola dimenare con uno spasmo. Nel sentire di nuovo la lingua tra le dita, Alice per poco non si sente male, ma piegata dai pollici, che le scavano il suo punto debole senza pietà, sotto entrambi i piedi, tutto ciò che può fare è sollevare la testa in direzione del piede dove sente la lingua e annaspare senza fiato un “NO… TI PREGO!!” che eccita solo di più il fratello, che aumenta il ritmo del solletico. Pochi minuti e Alice è di nuovo nella risata silenziosa. La bocca spalancata al limite, quasi a slogarsi la mascella, mentre dagli occhi colano lacrime intrise di mascara. Stefano decide di porre fine al supplizio e continuando a mordicchiare senza pietà le tenere dita smaltate, affonda tutte le dita nei morbidi archi, frullandole furiosamente, facendola impazzire del tutto. La sorella resiste solo una ventina di minuti alla tortura, infine si accascia in avanti con un ultimo spasmo, svenuta.

“Adesso ti farò il solletico con le spazzole per capelli…”. Sono le parole di Stefano appena la sorella riapre gli occhi. Alice sgrana gli occhi e resta paralizzata dalla minaccia, sapendo quello che le spazzole potrebbero farle legata in quel modo.
“N-no.. NO! Aspetta! Farò quello che vorrai, qualunque cosa! Ti prego! Tutto, TUTTO! MA LE SPAZZOLE NO!!” . Alice è terrorizzata. Ma le sue suppliche sembrano solo eccitare di più il fratello, facendole provare un brivido di disperazione.
“Lo so che è la tua peggior fobia solleticosa. Ti torturerò i piedi fino a farti impazzire e svenire un’altra volta. O magari altre due, o tre!”. Stefano fa una pausa, gustandosi il terrore della sorella. “Ma se ora prometti di farmi venire un orgasmo con i piedi e di lasciarti legare così un’altra volta, smetterò di torturarti”. Alice, capendo che il fratello la legherà ancora e troverà comunque un pretesto per seviziarla con le spazzole, decide di non dargliela vinta, condannandosi a subire la peggior tortura solleticosa.
“No! Fottiti! Fai quello che vuoi, torturami fino a farmi sbavare, finchè non respiro e mi sento male, ma non accetterò di piegarmi a te! Fai del tuo peggio, non mi importa!”
Stefano ghigna e sfrega le spazzole sotto i piedi della sorella con decisione, facendola schizzare come mai prima. Alice stringe i denti, strizza gli occhi e si dimena follemente, tentando di non sciogliersi in risate per non darla vinta al fratello, ma i suoi piedi soffrono troppo e dopo pochi secondi lancia un grido lancinante ed esplode in una risata lunghissima, che finisce con una fitta di risata silenziosa infinita, mostrando tutta la sua debolezza e sottomissione. Stefano decide di piegarla del tutto e inizia a sfregarle le tenere e rosee piante diagonalmente, prendendo quasi tutto il piede con la spazzola, facendo impazzire ancora di più la povera sorella, che spalanca la bocca e inizia a piangere. Alice si contorce come una matta, tentando di liberare i suoi piedi immobili e indifesi, ma soffre troppo il solletico e i suoi piedi perfetti sentono chiaramente ogni singolo bulbo di plastica strofinarla fino a farle contorcere lo stomaco nella risata spastica. Il solletico è troppo insopportabile e in breve manda in tilt il suo sistema nervoso, privandola della capacità di reagire. Distrutta, vinta, sottomessa, piegata, con l’ultimo spasmo di fiato, decide di arrendersi al fratello, pur sapendo che non si fermerà finchè non sarà svenuta.

“AHAHAAHAHA-----M-MI ARRENDO AHAHHAHAHAH!! FARO TUTT-AHAHHAHAHA-------SARO’ LA TUA SCHIAVAHAHAHAHAHA… TI PREGO BASTAAHAHAHAhHAHAHAhaha….”. Stefano continua a torturarla senza neanche rallentare. Le setole dure seviziano i piedi lisci di Alice in maniera insopportabile, aiutati dalla crema idratante che li rende ancora più sensibili e morbidi. Sentendo Stefano accanirsi con cattiveria nel suo punto debole, negli archi indifesi, la povera ragazza si inarca preda dell’ennesima fitta di risata silenziosa, ma non riesce a riprendere fiato per più di tre minuti e perde i sensi per la terza volta.

Alice si sveglia, stavolta i suoi piedi sono slegati, ma sempre nudi. I polsi ancora ammanettati, ma davanti. Stefano, sdraiato comodamente a pancia in su di fronte a lei, la guarda sorridendo. Aspettando.
“Wow! Non credevo che lo soffrissi così tanto il solletico! Ammetto di essermi lasciato prendere un po’ la mano, ma era davvero troppo eccitante! Comunque, ora che sai di cosa sono capace, fossi in te mi darei da fare per mantenere una certa promessa fatta sotto tortura…”.
“Sei uno stronzo… mi hai fatto sentire male!”. Alice si sente confusa, arrabbiata ed eccitata. Decide di vendicarsi del fratello nell’unico modo che può. “Sappi che lo faccio solo perché l’ho promesso!”.

La ragazza inizia a strusciare i suoi morbidi piedi sulle gambe di Stefano, salendo lentamente, fino ad arrivare al pube.
“Ti sei divertito vero?” Stefano ha un brivido di piacere, nel sentire i piedi della sorella spingere con i cuscinetti sul suo cazzo dritto.
“Ti piaceva vedermi ridere a squarciagola…” Alice, sempre ammanettata, slaccia i pantaloni del fratello, sempre strusciando i piedi li intorno.
“Vedermi mentre mi dimenavo come una pazza…” Alice abbassa i pantaloni e le mutande del fratello, accarezzandolo con le dita sugli inguini, sapendo quanto piacciano a Stefano.
“O forse ti piaceva di più farmi soffrire finchè non riuscivo neanche più a ridere…” i piedi di Alice si stringono sinuosamente al cazzo pronto ad esplodere di Stefano, che geme di piacere.
“Solleticarmi le piante fino a farmi perdere le forze…” i piedi si muovono su e giù, mentre con le mani Alice accarezza le palle. Le unghie curate danno una sensazione di piacere intenso, mentre le morbide piante abusano del pene fino a far perdere le forze a Stefano.
“Ti piaceva vedermi supplicare pietà, o quando cercavo di resistere inutilmente…” le dita cingono la cappella ingrossata del ragazzo, dandogli un piacere estremo.
“ La sensazione di potere che ti dava sentire le mie piante soffrire sotto i tuoi tormenti…” Stefano vede la luce annebbiarsi, sente che sta per esplodere, quando la sorella si abbassa e gli prende la cappella in bocca, succhiandola profondamente, mentre le piante dei piedi stringono il pene, muovendosi su e giù, lentamente, in sincronia con la bocca, e le mani si prendono cura delle palle, solleticandole, massaggiandole e accarezzandole con le unghie curate. Il ragazzo si tende di colpo in maniera estrema, emettendo un gorgoglio di piacere, mentre gli occhi si rigirano all’indietro, ed esplode in un orgasmo cosmico che dura quasi un minuto, durante il quale la sorella non smette di prendersi cura in quel modo micidiale del suo cazzo.

“La prossima volta giochiamo a poker, sai, non sono mai stata capace”. Sono le parole di Alice quando si tira su, staccandosi finalmente dal cazzo di Stefano.

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E' tutta inventata ovviamente, sentitevi liberi di commentare 🙂

G.
 
Ciao. L'intento è ammirabile soprattutto perché incoraggi altri novelli scrittori amanti del solletico a provare a scrivere un racconto con questo tema, diciamo erotico. Però, dal punto di vista narrativo non sembra proprio un racconto breve, ma più che altro una specie di sceneggiatura per corti, anche se bisognerebbe cambiare un pochino la formattazione, specie per i dialoghi. A dire il vero e forse perché non è un racconto breve, con una caratterizzazione dei personaggi e una mera trama, coinvolgente, non mi eccita proprio... Comunque ti faccio i miei più sentiti complimenti almeno per il coraggio di averlo scritto. Bravo e grazie!
ps. Le mie sono critiche costruttive...
 
Last edited:
Mi dispiace ma ho tolto il racconto, perché postato unicamente come esempio...
ciao!:Hyrdrogen
 
Last edited:
Beh... io ho cercato di scrivere una storia come quelle che mi piacciono che ho trovato nella sezione inglese. Questione di gusti, credo, perchè quella che hai postato sinceramente mi annoia parecchio 🙂

G.
 
ciao garfield, intanto grazie del contributo. sono un po' sorpreso che nessuno abbia rotto già le scatole per l'incesto che racconti, a volte questo forum si rivela un posto incredibilmente moralista. detto questo ti invito a scriverne altri perchè anche se questo non era esattamente il mio genere di racconto preferito per tanti motivi, l'ho apprezzato perchè è scritto A) in un italiano decente, B) con una logica. in poche parole secondo me è un racconto che funziona, al di là del fatto che possa più o meno piacere la tematica.
 
Se non piace il tema basta copiarla in word e sostituire le parole "fratello" e "sorella" con quello che si vuole, come "fidanzata" e "fidanzato", "moglie" e "marito", oppure "cugino" e "cugina" e così via. Lo stesso dicasi per i nomi. 🙂

Diciamo che l'ho scritta principalmente per dare l'esempio, basandomi sulle storie più popolari della sezione inglese.
 
secondo me è stupenda....una delle migliori che abbia mai letto O_O!!!! davvero, è fantastica, complimenti davvero....spero che tu ne scriva delle altre cn lo stesso stile....magari più lunghe 😉!!!! aspetto cn ansia un tuo nuovo racconto 🙂
 
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