ciao,
beh, per quanto riguarda la mia cuginetta, avevamo circa 8 anni... Ti racconto giusto qualcosa semplicemente per farti capire esattamente le mie spiccate tendenze sadiche rispetto al solletico. Allora, in pratica, la costringevo a stare su una poltrona a pancia sotto e quindi mi sedevo sulle sue gambe. A quel punto, attraverso una manopola di una radio là vicino, regolavo la quantità di solletico ai piedi che dovevo impartirle (in termini di minuti). Ovviamente l'intera operazione preliminare della "manopola" durava diversi, compiaciuti, secondi. Solo dopo mi divertivo a solleticarle le piante dei piedi. Ricordo inoltre di essermi eccitato, per così dire, la prima volta nella mia vita (a quell'età) sentendola dimenarsi sotto di mè, soffrendo disperatamente senza potersi difendere.
Ho sempre amato (da allora) inoltre il tipo di solletico ai piedi fatto dolcemente, accarezzando (e non grattando) la pianta nei punti più sensibili. Mi ricordo, a quell'età, che prima di vederla mi eservitavo sul mio braccio sinistro cercando con le 5 dita della mano destra di ricreare l'effetto di solletico più fastidioso e insopportabile per poi "sfogarmi" sui suoi piedi. Infatti il fatto di avere la povera vittima (femminile) totalmente indifesa e supplicante e la consapevolezza che il solletico che le sto impartendo (ai piedi ma non solo) và oltre l'insopportabile, semplicemente mi eccita in maniera estrema.
Purtroppo dopo quell'età, anche con mia cugina, per colpa principalmente mia, non ho più indugiato in simili piaceri. Infatti a partire dai 10 anni, incominciavo ad avvertire che la mia passione per il solletico sadico aveva qualcosa di strano, di anormale. Infatti quando per esempio andavo a trovarla a casa sua, ricordo che speravo che fosse scalza, in modo che, almeno guardandole i piedi, potessi trarre una forma di eccitazione (ormai sessuale) ma purtroppo repressa. Probabilmente questa situazione è stata la prima situazione della mia vita nella quale ho provato vergogna: non volevo costringerla più in quei giochi poichè temevo la durezza del suo giudizio oppure del giudizio dei miei familiari...
Purtroppo da allora non mi è più capitato di "costringere" qualche ragazza a sopportare del solletico per più di 4/5 secondi di fila bloccandola o in altra maniera impedondole di muoversi: benchè è una cosa che mi ecciti fortemente, nelle situazioni di vita successive, o trovavo delle ragazze che non erano disposte ad accontentarmi oppure trovavo delle ragazze per cui provavo una passione tale per cui ero terrorizzato al pensiero di rovinare tutto facendomi avanti con pretese così stravaganti!
Gli ultimi piedini che ho solleticato risalgono a 3 settimane fà, in occasione di una vacanza a Praga. La ragazza in questione ha 19 anni, nome Alena, mora, occhi scuri, alta 1.72cm, magra, 39 di scarpe (il mio numero preferito), bellissima (e non sto scherzando, ti assicuro). Questa ragazza rientra nella seconda tipologia nella categorizzazione che ho fatto prima: semplicemente stupenda, bellissima, simpatica e di compagnia, non volevo uscirmene con qualcosa tipo: "posso legarti e farti il solletico?" o roba simile. Ciononostante, prima di fare l'amore, mi sono divertito a solleticarle le ascelle e le piante dei piedi, in maniera delicata come piace a mè. Ho ancora dei flash di lei, completamente nuda sul letto, ovviamente a pancia sotto (
), mentre le bacio il corpo e tra un carezza e l'altra "allungavo" la mano verso i suoi piedi per solleticarli. Lei ogni tanto rideva e ritraeva violentemente il bellissimo piede: purtroppo forse ha un problema di estremità fredde per cui, immagino, il solletico fatto in quella maniera (accarezzando) non ha poi il suo effetto autentico, come se avesse avuto i piedi caldi, per così dire. Sarebbe stato magnifico, prima di prenderla, poter giocare al solletico con lei come avrei voluto: adesso il pensiero, la fantasia irrealizzata di lei, nuda, a pancia sotto, legata ai quattro angoli del letto che mi prega di non torturarla ulteriormente col solletico mi fà stare male anche adesso dal piacere (al solo pensiero!!). Comunque, tornando a noi, prima di giungere al sodo, le ho proposto di fare un gioco per cui lei doveva contare fino a 100 e stare immobile sul letto in quella posizione mentre io mi dovevo divertire a solleticarle dolcemente il corpo con le dita. Ovviamente vincevo io se lei si fosse mossa, vinceva lei se arrivava a contare fino a cento. Naturalmente ho vinto io: perdere è stato qualcosa che non deve aver gradito e mi ha risfidato a rifare lo stesso giochino una seconda volta... La seconda volta ho rivinto io, abbastanza facilmente.
Questo è quanto. Il resto della storia di Deborah e Stefania te la posto quanto prima. Raccontami tu qualcosa adesso, mi raccomando, con dovizia di particolari !
vito