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LA FANTASIA PROIBITA DI ILARIA - parte IV [F/F]

IlariettaBG

TMF Regular
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Nov 8, 2013
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Ilaria respirava lentamente a pieni polmoni, cercando di recuperare le energie dopo lo sforzo che aveva dovuto sostenere quella sera. Si sentiva stremata e ancora non capiva come tutto quello che era successo era stato possibile. Uno strano silenzio innaturale avvolgeva la stanza, interrotto soltanto dal rumore delle auto in lontananza. Tutte le luci erano spente e solo la tenue luce colore argento della luna provvedeva a rischiarare la stanza seppur tenuemente, concedendole di distinguere nella penombra la sagoma di Lady Tickler, seduta nella poltrona al fianco della sua.
Lady Tickler aspirò per l'ultima volta dal mozzicone ormai quasi del tutto consumato, poi lo porse ad Ilaria «Prendi, fai un bel tiro – le disse – ti aiuta a rilassarti».
Ila fece una profonda inspirazione e scoppiò a tossire rumorosamente, avvolta da quel fumo denso. Sentiva i polmoni in fiamme, era la prima volta che fumava marijuana, e non era abituata al fumo in generale. Si disse che sicuramente le avrebbe dato alla testa, che già si sentiva scoppiare, ma in fondo sapeva che ne aveva bisogno. E in ogni caso ora era una sottomessa e doveva obbedire a tutto quello che la padrona le comandava di fare. Chiuse gli occhi e si riportò il mozzicone alle labbra. Aspirò profondamente e ingoiò il fumo fino in fondo ai polmoni. La testa cominciava a girarle e iniziava a sentirsi più leggera. Si accarezzò entrambi i polsi, sentendoli ancora indolenzito e riconoscendo il solco, poco profondo, che le avevano lasciato gli anelli delle manette che a lungo l'avevano tenuta imprigionata.
Si rannicchiò sulla sedia tirando i le ginocchi al petto e con una mano si sfiorò una caviglia, scendendo ad accarezzarsi un piede sul dorso. Sentì l'unghia di una delle dita ancora imbrattata di Nutella, e si ripulì grattandola via. Ancora una boccata di marijuana e iniziò a sentire la testa sempre più leggera e vide impossibile tenere gli occhi aperti. Reclinò la testa all'indietro abbandonandola sullo schienale della poltrona, sapendo che non sarebbe rimasta sveglia ancora per molto.

Lady Tickler le si avvicinò sporgendosi dalla poltrona e recuperò il mozzicone. Fece l'ultimo tiro, per poi spegnerlo definitivamente nel posacenere. Sentì Ilaria farfugliare qualcosa di incomprensibile, come di chi parla nel dormiveglia. La vedeva lì, di fronte a sé, la sua nuova schiavetta. Sicuramente era la più bella che avesse mai visto, e lo era ancora di più adesso che la poteva ammirare addormentata avvolta dalla penombra, rannicchiata su quella poltrona. Indossava solo un paio di short di jeans molto corti, ed era a torso nudo. La luce lunare la investiva solo di striscio, mettendole in risalto la forma generosa del seno, ora parzialmente nascosto dalle ginocchia e dalle gambe di chi assume una posizione rannicchiata su se stessa.
Lady Tickler si diceva di essere stata eternamente fortunata ad incontrala: oltre ad essere una ragazza bellissima, era anche la perfetta sottomessa. Aveva obbedito a tutto quello che le era stato ordinato, ed aveva fatto cosa che altre ragazze prima di lei non avevano avuto il coraggio di fare, per lo meno al primo incontro. In fondo Ilaria aveva accettato di farsi sottomettere, ovvero legare e seviziare, ad opera di una perfetta sconosciuta. Si, Lady Tickler sapeva di essere stata molto ma molto fortunata per come si era svolta la serata, che era andata ben oltre le aspettative. Osservandola ormai addormentata, ed ascoltando il suo respiro ormai rilassato, si rese conto che tutto questo ad Ilaria era piaciuto terribilmente, non aveva mai visto una schiavetta così eccitata mentre veniva torturata. Eccome se le era piaciuto: era sicura che Ilaria avesse avuto almeno due orgasmi durante la sessione, ma la ragazza era stata un fremito per tutto il tempo, pertanto non era era da esclude che avesse avuti altri. A Lady Tickler era sembrato inopportuno chiederle in effetti quanti ne avesse avuti, ed in ogni caso non era sicura che Ilaria, durante la frenesia del momento, fosse pienamente cosciente da comprendere quello che le stava realmente accadendo.

Ripensò a quei piedini perfetti, così morbidi e sensibili, che fino a pochi minuti prima erano tra le sue mani, da coccolare e solleticare. E le sembrò di risentirne il sapore, come se quei piedini fossero ancora sotto le sue labbra e la sua lingua. Aveva fatto scorrere la lingua avanti e indietro lungo le piante dei piedi di Ilaria, aveva rosicchiato e mordicchiato una ad una quelle splendide dita, addentrandosi furtivamente con la lingua anche negli spazi tra le dita, facendo sobbalzare la ragazza ad ogni contatto. Lady Tickler al solo ripensare a quei piedini sentiva l'acquolina in bocca, come in preparativo di un nuovo assaggio, e le sembrava ancora di sentire quella bellissima risata scatenarsi ad ogni carezza, o ad ogni morso o leccatina.
Ripensò a poco prima quando, seduta su di lei dopo averla ammanettata mani e piedi, si trovò per la prima volta di fronte a quei piedi finalmente indifesi ed alla sua mercé. Si ricordava che dopo aver fatto scattare gli anelli delle manette attorno alle sue caviglie, aveva iniziato a ad accarezzarle i piedi, sul dorso e lungo i fianchi, con entrambe le mani. Non poteva fare a meno di rimanere fissa con lo sguardo, ammirando la perfezione delle forme, dell'incurvatura della pianta, e delle dita affusolate che si filettavano ritmicamente come spaventate.
«Sai Ilaria... - le aveva detto iniziando ad accarezzala delicatamente - devo confidarti che mi piacciono molto i tuoi piedi, sono così belli così... scalzi e indifesi». Si era soffermata ad ammirare quelle dita impeccabilmente smaltate di nero, che non aspettavano altro che di essere baciate e succhiate.
Aveva iniziato prima con poche dita, poi a piene mani, ad accarezzare e solleticare quelle piante indifese, ed Ilaria aveva immediatamente ceduto alle risate, scoppiando a ridere e gridare con quel suo incantevole tono di voce che Lady Tickler adorava.
«Nooooooohohohohoho baahahastaaahahahahahahahaha nooohohhooohoooohhhoohohh» gridava Ilaria fin da subito, farfugliando parole sconnesse tra le risate; ma Lady Tickler sapeva che dietro a tutte quelle suppliche ed implorazioni, si nascondeva l'eccitazione ed il piacere della sua sottomessa e dietro ad ogni grido riconosceva i gemiti ed i mugolii di piacere che la ragazza si lasciava scappare. «Nooooooohohohohoho hahahaahahaahahaahahaahaha nooohohhooohoooohhhoohohh» rideva e gridava la ragazza, rivelando quanto era sensibile al solletico. Lady Tickler era sicura che la ragazza non aveva mai subito niente del genere, ma al tempo stesso era sicura che il trattamento, per quanto
«Ridi quanto vuoi – le aveva sussurrato, nel momento che aveva deciso come proseguire - ho in mentre cose molto cattive da fare a questo bel paio di piedini». Lady Tickler aveva infatti deciso che per quella sessione si sarebbe concentrata esclusivamente sui piedi di Ilaria, che ormai trovava irresistibili, e che desiderava sentire sotto le sue dita, e sotto la sua lingua. Sentiva la ragazza fremere sotto di lei.

Iniziò a solleticarla con le dita, era sufficiente fare scorrere un dito dall'alta verso il basso lungo il centro della pianta per vincere ogni resistenza della ragazza, che ben presto fu travolta da un fremito costante, accompagnato da una risata ininterrotta. Lady Tickler sentiva i sobbalzi e le palpitazioni di Ilaria sempre più forti sotto di se, tanto che a tratti le era quasi difficile riuscire a mantenere l'equilibrio in quella posizione a cavalcioni sopra di lei. «Nooooooohohohohoho nooohohhooohoooohhhoohohh hahahaahahaahahaahahaahaha» Ilaria era ormai al limite, praticamente satura di piacere, e Lady Tickler sapeva bene che da un momento all'altro, a qualsiasi nuovo tocco, la ragazza sarebbe esplosa in un orgasmo. Lo poteva intuire dal suono delle risate della ragazza, ormai sempre più strozzate in gola per l'estrema tensione, e lo pertinace anche vedendo la tensione dei muscoli della ragazza, specialmente i muscoli delle gambe e delle caviglie, tesi nella loro massima estensione. L'aveva portata al limite estremo e ci stava giocando già da un pezzo, ma ora capiva che la ragazza non avrebbe retto a nessuna ulteriore sollecitazione.
Lady Tickler si era allora chinata sui piedi di Ilaria. Più si avvicinava con il viso e più sentiva il cuore batterle forte per il desiderio, mentre iniziava a sentirsi formare l'acquolina in bocca, come quando la salivazione aumenta prima di assaggiare qualcosa dal gusto eccezionale.
Con la lingua le attraversò la pianta di un piede, partendo la tallone e strofinandosi fino alla base delle dita. Ilaria rimase senza fiato, soffocando in gola un grido misto di terrore e piacere. Poi di nuovo la lingua di Lady Tickler attraversò la pianta dell'altro piede, sempre dal basso verso l'alto, sempre con disarmante lentezza. Ilaria era pietrificata; quasi non riusciva a respirare.
La ragazza cercò di sollevare la testa, per quanto le fosse possibile in quella prigionia, flettendo la schiena e le spalle all'indietro, iniziando a tremare.
Lady Tickler si chinò di più verso il basso, e quando fu sufficientemente spalancò la bocca, riudendola subito dopo, catturando tra le labbra un piede della ragazza. Ilaria, che da quella posizione non poteva vedere quello che stava succedendo, ebbe un altro sobbalzo, quando sentì quella sensazione di caldo-umido avvolgerle praticamente metà del piede, nascondendole tutte le dita e parte della pianta.
Poi sentì la calda lingua della sua aguzzina che iniziava ad accarezzarle uno ad uno ogni dito, strofinandosi avidamente lungo i bordi e negli spazi tra le dita. Ilaria non seppe più trattenersi, sentì come una scossa elettrica partire da quel piede e diffondersi in tutto il corpo, ormai teso all'inverosimile. Avrebbe voluto gridare, ma le labbra serrate in una smorfia innaturale non le concedevano di emettere il minimo suono. Poi si sentì avvolgere da una sensazione di calore, che raggiunse lo stomaco ed il cervello, propagandosi poi nella pancia ed infine nel suo intimo, come fitte di piacere quasi doloroso, come un formicolio che la ragazza avrebbe voluto far continuare in eterno.
Ilaria era appena stata travolta del più intenso orgasmo mai provato in vita sua, mentre Lady Tickler, anche lei ormai iper-eccitata, continuava a far guizzare la sua lingua avida e golosa sulle piante e le dita dei piedi della ragazza. Aveva percepito che Ilaria aveva appena avuto un orgasmo, ed era consapevole anche dell'intensità con cui l'aveva avuto, e sapeva che in una situazione del genere avrebbe dovuto dare tregua alla sua sottomessa, concedere per lo meno una piccola tregua alla ragazza ormai stremata.
Ma ormai l'aguzzina era ormai del tutto travolta dall'estasi di solletico e non era più in grado di fermarsi. Si disse che avrebbe continuato solo un altro po', ma in cuor suo sapeva che non sarebbe stato così. Era sedotta ed ammaliata dalla bellezza di quei piedi così perfetti.

Forse quello che sto raccontando in questa parte del mio racconto, ad alcuni di voi sembrerà del tutto esagerato ed inverosimile. Forse non tutti voi, che leggete questo racconto nel forum, avete un debole per i bei piedi femminili, così intenso come lo aveva Lady Tickler, o come ce l'ho anche io stessa, che letteralmente non posso resistere ad un paio di bei piedi. E forse i piedi femminili non vi affascinano particolarmente, o per semplice gusto personale, oppure perché fino a questo momento non avete mai sperimentato cosa significa avere di fronte agli occhi, a pochi centimetri di distanza, un paio di paio di bei piedi scalzi, perfettamente curati e smaltati, e magari anche bene immobilizzati. Ma se avete sperimentato questa situazione, allora sapete bene come il battito aumenta, mentre cresce il desiderio di accarezzare questi piedi, di coccolarli e di solleticarli, e poi di chiudere gli occhi e lasciarsi andare e baciarli e leccarli avidamente, e poi mordere e succhiare uno ad uno ogni dito. Chi ha già provato, capisce esattamente quello che sto dicendo, e può capire il senso di perdizione e di eccitazione estrema che provava in quel momento Lady Tickler. Ed io stessa posso confermarvi tutto ciò, perché io stessa sono come Lady Tickler, terribilmente affascinata dai piedi femminili, ed ogni volta che ne ho un paio a disposizione, scalzi ed immobilizzati, non posso fare a meno di prendermi cura di loro, di baciarli e leccarli fino ad asciugarmi completamente la gola. Ed ogni volta è un'emozione ed una eccitazione da non poter descrivere a parole, la stesa eccitazione che stava provando Lady Tickler a questo punto del mio racconto, o che sto provando anche io stessa in questo momento, perché nel descrivere questi eventi e nell'immedesimarmi in esso, con questi dettagli che sto cercando di ricreare così vividi, non ho potuto non riportare alla mente tutti gli istanti in cui veramente ho avuto tra le mani i piedi scalzi della mia amica e compagna, e tutte le volte che ho avuto l'onore di baciarli e leccarli, strofinando la mia lingua avanti e indietro lungo quelle bellissime piante.
E più nel parlo e più ne scrivo, più mi sento eccitata e bagnata, travolta da questi pensieri. Mi guardo attorno nella penombra della mia cameretta, e non so più come proseguire il racconto. E qualcosa mi dice che forse è meglio essere trasparente con chi legge, ed è onesto dirvi che questo ultimo paragrafo lo sto scrivendo digitando con una sola mano. La mia mano sinistra ormai è da tempo scesa verso il basso, dentro i pantaloni del pigiama e più oltre intrufolandosi dentro le mutandine. Ormai mi sento fradicia e conosco bene il mio corpo: so di essere vicina all'orgasmo. Ora ho bisogno di chiudere gli occhi e di lasciarmi andare dolcemente...

FINE QUARTA PARTE
 
...e qui lasciamo andare dolcemente la nostra Ilaria ;)

Rinnovo i complimenti che già ti avevo fatto!

Vedo che hai mantenuto inalterata la versione...maggiore fedeltà all'originale? ;)
Di nuovo: sei una piccola maestra nel creare atmosfera, continua così!
 
brava Ilaria storia molto bella ed eccitante,sono stato con il membro dritto tutto il tempo durante la lettura.L'unica cosa se posso permettermi di farti un piccolo appunto e' che avrei preferito piu' tickle talk tra i personaggi,piu' frasi sadiche da parte della Lady non solamente un "ridi quanto vuoi".Poi anche un bel solletico sotto le ascelle non mi sarebbe dispiaciuto...ma forse questa e' un altra storia.Complimenti
 
Diciamo che ho scritto questo capito di getto, sull'onda dell'eccitazione del momento...
Anche se adesso a mente fredda, rileggere l'ultimo paragrafo mi imbarazza un po', spero che nessuno mi giudichi male per quello che ho scritto
:ermm:
 
E l'inizio quinta parte?

eh diciamo che non ho ancora avuto tempo di lavorarci e di pensare a cosa deve succedere esattamente nella quinta parte
qualsiasi consiglio e suggerimento è bene accetto XD
 
eh diciamo che non ho ancora avuto tempo di lavorarci e di pensare a cosa deve succedere esattamente nella quinta parte
qualsiasi consiglio e suggerimento è bene accetto XD

Li posso dare anch'io i consigli?
 
ok grazie IlariettaBG, e se dovessi scrivere anch'io un racconto, come quelli che fai tu, lo leggeresti e mi daresti un tuo parere dato che tu sei una esperta a scrivere e puoi essere presa in seria considerazione in questo campo? (Non come gli altri zotici inetti analfabeti bestie di satana che frequentano il forum)
 
mamma mia che brutta considerazione che hai degli utenti di questo forum...
sei proprio una persona orribile eh.. senza offesa
;)
 
Perchè mi dici che io sono una persona orribile?
 
Comunque non ti devi preoccupare perchè io sono uno che non si offende mai io. Infatti non mi sono mai offeso in vita mia.
 
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