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O.T. SIETE ANDATI A VOTARE?

solleticosoffro

2nd Level Orange Feather
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Mar 6, 2005
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Visto che qui, alle volte, si è anche parlato di politica, una piccola curiosità...

Quelli di voi che, oggi e domani, possono esercitare il loro diritto di voto... l'hanno già fatto, stanno andando, o hanno comunque intenzione di andare domani? Non occorre scrivere per chi avete votato (se volete fatelo) ma solo se avete votato...

Io ho votato.
 
Wow... che rispostone...

No, se fossi stato Vespa vi avrei chiesto "Buonasserra, buonasserra...." sfregamento di mani "Pe rchi hanno votato lorsignori?!?!?!" .

La politica è un'illusione... beh, volenti o nolenti, piaccia o non piaccia, è la politica che decide come impegare le risorse... se dobbiamo andare in guerra o meno... cosa legalizzare e cosa, invece, criminalizzare... direi che è una cosa che riguarda un pò tutti, e anche se, ovviamente, non dobbiamo avere tutti la stessa idea a riguardo, sarebbe utile perlomeno avercela, un'idea a riguardo.
 
Escludere la politica non significa non avere un'idea, anzi, significa avere le idee molto chiare. Nessuno di loro mi rappresenta, quindi non vedo perché dovrei continuare a farmi prendere per il culo.
 
Escludere la politica non significa non avere un'idea, anzi, significa avere le idee molto chiare. Nessuno di loro mi rappresenta, quindi non vedo perché dovrei continuare a farmi prendere per il culo.
Sarebbe un ragionamento corretto se poi ti facessi trovare con un gruppo di volenterosi, fucile alla mano, davanti a montecitorio xD Altrimenti è solo un discorso per giustificare il proprio menefreghismo verso la deriva che ha preso già da un pezzo questa valle di lacrime...
PS: a verona non si votava ma ovviamente il 12 e il 13 giugno vado a votare (trovarsi l'acqua a 60 euro al litro non è mai bello)
 
mah, non andare a votare è una legittima scelta. Le opzioni utili in un regime tendenzialmente democratico a sistema quasi maggioritario sono quattro, scegliere uno dei due candidati che ha possibilità di vincere, votare il candidato di una lista senza speranze per i più svariati motivi, non andare a votare anche qua per i piu svariati motivi. Sinceramente non riesco a mettere la croce su nulla da un po di anni, non per menefreghismo, ma proprio per la causa contraria, per eccesso di interesse e attenzione alla politica, più mi sforzo di seguire più mi rendo conto che per i miei gusti, ad ogni tornata, nessuno riesce a vincere il mio disicanto, e la mia volontà non collaborazionista con questa classe politica. Sono convinto che se non si cambia radicalmente l'impostazione, chi governa governa. E concludendo la classe politica ha il dovere di convincermi a votarla, non pretendere che io vada comunque e a prescindere. AUGH!
 
La classe politica ha il dovere di convincermi a votarla, non pretendere che io vada comunque e a prescindere.

Vero e legittimo.
Va però detto che con questo atteggiamento permetti che siano gli altri a scegliere anche per te, e far valere la propria volontà sulla tua.

E diventa un circolo vizioso: meno ti senti rappresentato, meno voti, meno voti e meno sei rappresentato.
 
Quoto in pieno quanto appena scritto dalla grande K.

Vero è che è difficile sentirsi rappresentati dall'attuale classe politica dirigente... ma, invece, sapersi GOVERNATI da persone che ALTRI hanno scelto ANCHE PER TE??

Scusate, ma non vi dà fastidio? Non sentite almeno l'esigenza di scegliere i meno peggio, diciamo così? Perchè, anche se andasse a votare un solo cittadino, ci sarebbe comunque un esito... cos'è, vi aspettate il defalut di sistema, per così dire, sperano che non vada NESSUNO a votare? Impossibile, perchè, se non altro, i politici si voterebbero da soli... 🙂

Per concludere: legittimo non andare a votare. Io finora non l'ho mai fatto, o meglio, solo per boicottare un referendum che volevo non raggiungesse il quorum, ma ad elezioni, politiche o amministrative o europee che fossero, sono sempre andato a votare... se non altro per far sentire la mia voce ed esprimere la mia idea. Ma tirarmi fuori del tutto... no, grazie. Tanto poi sempre i politici mi devono governare (insieme ai consigli di amministrazione di Fiat, Eni, Enel, Generali Assicurazioni, Unicredit Banca etc. ok, ve lo concedo) almeno scelgo di che morte morire!!
 
il discorso è interessante, se non scelgo io gli altri scelgono per te, in astratto non è sbagliato ( qualcun altro diceva se non ti occupi di politica la politica si occuperà di te ). In realtà la democrazia così come la conosciamo, comincia a stare un pò strettina all'universo mondo che ci circonda, bisognerebbe che un genio molto genio, si inventasse una forma di amministrazione della cosa pubblica nuova e migliore, più aderente agli anni duemila. Oggi in teoria c'é una sana competizione tra forze, e chi prende più suffragi vince, in pratica il gioco è molto più meschino e di bassa lega, non vince chi ha le idee migliori e non vincono le persone migliori, anche perché quali sono i paramentri oggettivi per valutare chi e cosa sono migliori? In sostanza e in tutto il mondo, chi riesce a mettere insieme molti soldi, per molti anni, alla fine può spuntarla e governare, chi si muove senza, non ce la fa e rimane a guardare. Dovendo ammucchiare molti finanziamenti, è ovvio che poi i finanziatori vadano ricambiati della cortesia, in modi più o meno leciti. In definitiva, e chiudo qua il pistolotto, la democrazia attuale sembra diventata in realtà un gioco per ricchi, loro decidono chi far vincere, e chi vince ricambia, se non ricambia a dovere cambiano cavallo. Noi stiamo nel mezzo e ci facciamo spostare di qua e di la, ho il vago ricordo che Pericle avesse un idea diversa...
 
Io sono convinto che il punto debole del sistema democratico non è il sistema, ma i partecipanti.
Perchè una democrazia sia vivace, sana e forte, i cittadini devono essere elettori ben informati e avvertiti.

...

Chiaro che è un discorso utopistico: l'elettore medio spesso non è informato, e gli argomenti trattati dalla politica esulano dalle competenze tipiche di un cittadino.

...

Forse ha ragione C'Lex; ci vorrebbe un genio molto genio.
Però a me ricorda tanto un'evoluzione più raffinata del "ci vorrebbe un uomo forte".
 
Carlolex diceva che il sistema democratico sembra diventato un gioco per ricchi..Ma in realtà quando non lo è stato??da sempre il mondo si divide in sfruttati e sfruttatori, i primi governano sui secondi legittimati da un sistema presuntamente democratico o meno. Ora, lasciando perdere se il nostro sitema elettorale-partitico-finanziario-bancario sia un sistema democratico, resta il fatto che ogni volta che si accetta il meccanismo della delega comunque si finisce per farsi scappare la politica dalle mani.
E' assurdo pensare che votando all'interno di questo sistema si possano controllare i politici, anche qualora si arrivasse all'utopia di avere tantissimi elettori ben "informati e avvertiti": i politici sono controllati dai soldi per definizione.
E' un'utopia meno utopica ragionare invece sul fatto che la storia moderna è fatta di miglioramenti delle condizioni di vita generale, cioè gli sfruttati lo sono ogni volta un pò meno ed hanno ogni volta qualche diritto in più. Come si arriva a questo?? rifiutando il meccanismo della delega (il voto per eccellenza), e tornando alla politica di massa, quella fatta nelle piazze e collettivamente, anche per brevi periodi o "fiammate". E' una condizione che si verifica ahimè di rado, ma quando accade trattasi sempre di rivoluzione: partendo dai propri bisogni si può influire su quelli collettivi.
Cosa si fà nel mentre questo climax non si verifica (ma non ci siamo lontanissimi)??: ci si autorganizza, si incontrano le persone più simili a noi stessi -umanamente e in quanto a bisogni- e si cerca di affrontare i problemi della vita congiuntamente e dal basso. In poche parole autorganizzazione. Poi nel momento della rivolta ci si ritroverà uniti..

Scusate il pippone ma proprio non resistevo 🙂
 
Sinceramente non capisco perché uno se non vota deve essere per forza menefreghista, privo di idee o indolente. Non andare a votare non significa disinteressarsi, non informarsi, chiudersi nel proprio guscio. Anzi, è il risultato, per quanto mi riguarda, di una ricerca di informazione (cosa che ci è "negata" dalla tv e dai giornali). Condivido in pieno quanto espresso da Carlolex, e aggiungo che secondo me è inutile andare a votare qualcuno che non mi rappresenta, qualcuno che in realtà non si interessa dei problemi del paese, qualcuno che è una marionetta dei potenti. Io mi disinteresso della politica così com'è perché è diventato solo uno strumento per controllare le masse e non uno strumento per dirigere in maniera sensata uno Stato. Ad esempio, perché si parla tanto di finanziaria qua, finanziaria là, tagli di qua tagli di là per appianare il debito dello stato, quando la causa principale di questo, il signoraggio bancario, viene ignorata?
Ad ogni modo sto parlando di elezioni, dato che il topic "siete andati a votare" credo si riferisse alle amministrative, perché quando si tratta di esprimere un parere di cittadino (vedi referendum) ci vado eccome!
 
@kalamos : sembra ma non lo è, quando parlo di idea nuova, parlo proprio di idea nuova che oggi non riesco nemmeno a immaginare, quella dell'uomo forte è vecchia come il mondo : - ).
@Maltese, quando la democrazia è nata, qualche millennio fa in piccoli gruppi, non era un gioco per ricchi, o forse lo era anche allora ma da qualche decennio qui si esagera ( e non mi riferisco solo al Berlusca, ma anche al tanto amato Obama che se sta li, ci è arrivato come gli altri prima di lui, ovvero ravanando miliardi dalle varie lobby, se no col cazzo che batteva Hillary a colpi di Facebook, come ci vogliono raccontare. Insomma ce l'ho con l'andazzo non con gli esempi di questo andazzo ).
La politica nelle piazze non fa ( più ) per me, lascia troppi morti per strada di solito, e dove c'è la massa in marcia verso il futuro cè sempre un nucleo di invasati che si mischia e scassa quello che trova comprese capocce. Chiaro infine che se ci lamentiamo della situazione è perché stiamo molto molto meglio dei nostri nonni, altrimenti passeremo le giornate a spaccarci la schiena sulla zappa, e la sera a nanna, altro che forum, ma fatti due conti preferisco la mia vita a quella dei miei nonni 🙂
@123456789 c'è un collega a Napoli che scassa la minchia con la storia del signoraggio ogni tre per due, a sentirlo sembra il matto del paese che urla cose incomprensibili. Ho provato ad ascoltare la teoria, sembra interessante ma confesso di aver compreso molto poco anzi nulla su questo meccanismo che governerebbe il mondo economico, mi riprometto di riprovarci
 
Carlolex diceva che il sistema democratico sembra diventato un gioco per ricchi..Ma in realtà quando non lo è stato??da sempre il mondo si divide in sfruttati e sfruttatori, i primi governano sui secondi legittimati da un sistema presuntamente democratico o meno. Ora, lasciando perdere se il nostro sitema elettorale-partitico-finanziario-bancario sia un sistema democratico, resta il fatto che ogni volta che si accetta il meccanismo della delega comunque si finisce per farsi scappare la politica dalle mani.
E' assurdo pensare che votando all'interno di questo sistema si possano controllare i politici, anche qualora si arrivasse all'utopia di avere tantissimi elettori ben "informati e avvertiti": i politici sono controllati dai soldi per definizione.
E' un'utopia meno utopica ragionare invece sul fatto che la storia moderna è fatta di miglioramenti delle condizioni di vita generale, cioè gli sfruttati lo sono ogni volta un pò meno ed hanno ogni volta qualche diritto in più. Come si arriva a questo?? rifiutando il meccanismo della delega (il voto per eccellenza), e tornando alla politica di massa, quella fatta nelle piazze e collettivamente, anche per brevi periodi o "fiammate". E' una condizione che si verifica ahimè di rado, ma quando accade trattasi sempre di rivoluzione: partendo dai propri bisogni si può influire su quelli collettivi.
Cosa si fà nel mentre questo climax non si verifica (ma non ci siamo lontanissimi)??: ci si autorganizza, si incontrano le persone più simili a noi stessi -umanamente e in quanto a bisogni- e si cerca di affrontare i problemi della vita congiuntamente e dal basso. In poche parole autorganizzazione. Poi nel momento della rivolta ci si ritroverà uniti..

Scusate il pippone ma proprio non resistevo 🙂


Il Maltese, sarai mica, per caso (no, non sto per dire O-M-O-S-E-S-S-U-A-L-E, tranquilli!) anarchico?

La democrazia diretta un bene? Sì, quando erano in 100 o 200 a votare all'Acropoli di Atene per alzata di mano... che poi erano i nobili a votare, mentre gli schiavi, senza alcun diritto, considerati e trattati come oggetti, stavano a pulirgli il pavimento della villa con la lingua...

Le fiammate di piazza... che bello! Cioè praticamente gli anni di piombo??? E le rivoluzioni, il terrore? Sì wow, non vedo l'ora!
 
Per gli "integralisti" del non-voto: sapete che si può anche andare a votare e votare scheda bianca?

Se non si va a votare per tot tornate elettorali di seguito di può anche perdere il diritto di voto, se non vado errato (ci vorrebbe qualche giurista più in gamba di me, per stabilirlo con certezza!).
 
Scusate il pippone ma proprio non resistevo 🙂

Nessun problema.
Non direi che era un commento anarchico; magari rivoluzionario, nel senso che Bocca dà alla parola.

...

E forse è vero.
Nell'aria c'è qualcosa di diverso; forse le elezioni sono la spia di un sussulto.
Staremo a vedere.
 
Io non sono andato per il semplice motivo che dove ho la residenza non si votava.
Altrimenti lo avrei fatto senz'altro. Lascio stare il pippolotto in merito ai nostri nonni che hanno fatto la guerra per poterci dare questo diritto, ecc ecc.

La cosa è un pò più semplificata. Non votare, o votare scheda bianca, vuol dire lasciare le cose come stanno, o affidarsi a quel che decidono gli altri. Va tutto bene, tranne poi lamentarsi. Chi non vota, secondo me non ha "diritto di mugugno" perché, usando un garbato francesismo, non ha fatto un cazzo per cambiare le cose.
E comunque il diritto di voto per prolungata astensione non lo si perde più.

Condivido, peraltro pienamente, la tesi di chi dice, usando un altro francesismo "e chi cazzo voto che sono una manica di figli di troia?". Diciamo che, in questo caso, non avendo la soluzione migliore, scegli la meno peggio. Fra due fottuti bastardi (sono in vena di francesisimi oggi), scelgo quello che fa meno danni. In attesa di tempi migliori, sperando che arrivino. Ma almeno faccio il possibile.

Se già, adesso, fanno più o meno quel che vogliono nonostante il voto, figurati se gli lasci campo libero! Oltretutto poi giocano sull'ignoranza della gente. Prendete ad esempio il referendum sul nucleare dell'87: sono tutti convinti che fosse per vietare il nucleare in Italia, ed invece, leggendo bene i testi, si capisce che hanno solo dato alle regioni il potere di fare ostruzionismo. Tant'è che quello di giugno (ammesso che lo facciano) serve per togliere questo potere. Indipendentemente da come la si pensi e da come vada a finire, dato che il nucleare, almeno nel transitorio è una scelta obbligata, se va a finire male, troveranno il modo di reintrodurlo. Così come hanno fatto per il finanziamento pubblico ai partiti: abrogato con referendum plebiscitario nell'87 e reintrodotto, seppur con altri limiti e modalità, poco dopo. E' per questo che ogni tanto qualcuno cerca di modificare la legge, proprio per rimetterlo come era prima.
Ecco, se nonostante il nostro voto loro fanno più o meno il cazzo che vogliono, figuriamoci se gli lasciamo campo libero.

E infine, una nota relativa alle schede bianche. Specie in alcune zone d'Italia, hanno la spiacevole tendenza a "sporcarsi". Se proprio uno non vuole esprimere un voto, ci scriva "viva la patata" (o "viva il cetriolo", a seconda dei propri gusti), o qualche gustoso "francesismo", almeno non si rischia che un non-voto diventi voto-a-favore-del-delinquente.
 
La cosa è un pò più semplificata. Non votare, o votare scheda bianca, vuol dire lasciare le cose come stanno, o affidarsi a quel che decidono gli altri. Va tutto bene, tranne poi lamentarsi. Chi non vota, secondo me non ha "diritto di mugugno" perché, usando un garbato francesismo, non ha fatto un cazzo per cambiare le cose.

Una volta tanto mi trovo (quasi) dd'accordo con il Dr Bab. Secondo me voi ( e la maggior parte degli italiani) credete che la politica sia una cosa sporca. Sbagliato: è semplicemente la gestione della cosa pubblica (In latino: res publica: dice niente?). Ora esistono delle scelte quotidiane che noi tutti dobbiamo fare, come spostarci per andare a lavorare, dove iscrivere i figli a scuola, cosa mangiare, comperare una casa, investire i propri soldi, ecc. Scegliere di andare a fare la spesa in un supermercato o in un negozietto a conduzione famigliare non è la stessa cosa. Ma per poter scegliere ciò che più ci aggrada è necessario che sia possibile farlo. Ed è qui che entra in gioco la politica: è lei che sceglie di agevolare un ipermercato o la piccola distribuzione a chilometro zero. In più non viviamo più in piccole comunità di un centinaio di persone al massimo, che quindi si possono ritrovare una volta all'anno per decidere le proprie cose, come in certi cantoni svizzeri. Qui siamo milioni e per metterci semplicemente d'accordo necessitano delle regole. Quindi esiste un sindaco che raccoglie le idee e gli interessi delle persone del suo circondario e le mette in pratica. Non so se siete mai stati a Milano ad una riunione del consiglio di zona. si discute di cose minime: la manutenzione dell'aiuola, la ristruttturazione dell'asilo e cose del genere. Questa è la politica. Non è divertente, anzi è noiosa. Come nelle assemblee di condominio: si discute su minutaglie e si cerca di dirimere i problemi di tutti i giorni: quello che fa rumore, quello che non paga, ilrifacimento del cortile, la sostituzione della caldaia. Poi succede che qualcuno abbia più interesse di altri a gestire la cosa di tutti. E allora accumula poteri e convince gli altri che la politica è una cosa sporca, ma che qualcuno deve pure farla (LUI!). Il passo successivo è l'inventare la partecipazione fittizia. Allora la politica con la si fa più menandosela con le spese del quartiere, ma guardando la televisione, dove ci sono alcuni coglioni che se le danno per sostenere una cosa o l'altra. Ma quella non è la politica: è la sua rappresentazione fittizia. Così come lo sport non è guardare la partita alla televisione, ma andare voi a giocare nel campetto in periferia. Certo i giocatori del Milan o dell'Inter fanno molta più scena. Ma ppunto solo questo: scena. Voi non fate sport, lo guardate. Un certo numero di anni di berlusconismo dilagante ci ha convinti che fare politica sia: 1) una cosa sporca, per cui le persone per bene si astengono, 2) tanto sono tutti uguali e rubano tutti, 3) che esprimere dei problemi e imporre delle soluzioni sia inutile, 4) che non sia necessario votare (ossia scegliere una cosa o l'altra) ma basti guardare la televisione. Ma forse le cose stanno cambiando e anche se a noi il bunga-bunga ci piace, vorremmo anche altro.
 
Personalmente ho dei problemi, non sò se coincidono coi vostri (forse a giudicare da certi discorsi direi di no): non riesco contemporaneamente a pagare l'affitto, mangiare tutto il mese e pagare bollette varie..quindi per mangiare ho iniziato a "fare ricicla", cioè andare ai mercati e farmi dare quello che non vendono..per vivere sotto un tetto sto realisticamente pensando che dovrò occupare a breve una casa. Nel frattempo studio giurisprudenza e lavoro in maniera occasionale, ma non è che si trovi molto.
Sotto i 30 anni c'è tantissima gente come me, con i miei stessi bisogni, siamo in tanti a fare certi ragionamenti. Certo non abbiamo una coscienza di classe precaria, ma ce l'avremo prima o poi se non vogliamo morire di fame.
E io dovrei andare a votare gente che c'ha un sacco di soldi se la passa benissimo e si fà gli interessi suoi??Qua mi si parla di allocazione di risorse e del fatto che tanto se non voto c'è chi sceglie per me!!
Ma io ho scelto che i miei problemi me li risolvo io senza essere schiavo di nessuno, rispettando tutti, ma senza stare sotto nessuno..La società ha bisogno di regole?non c'è dubbio!!finchè quelle regole saranno fatte per privarci della libertà di vivere dignitosamente per me sono regole da sovvertire, e se questo è essere anarchico evviva l'anarchia (della quale anarchia non ho mai capito molto).
Io non voto in un sistema dove i concorrenti reali sono PD, PDL e Lega, partiti dove l'unico potere effettivo è il danaro.
Si parlava con sarcasmo delle lotte dei nostri nonni, degli anni di piombo e quant'altro..ma ahimè è vero, solo le rivoluzioni di popolo hanno portato delle migliorie nelle vite delle generazioni future.
Basta legittimare questo sistema, è ora di cambiarlo, è ora di "allocare" le risorse in maniera più equa, è ora di guardare quelli che sono i nostri bisogni e prenderceli senza mediazioni.

E si, forse questo sembrerà un discorso fuori dal mondo. E spero che sembri un discorso fuori dal mondo a tutti quelli che non hanno i problemi che dicevo prima. Ma per tutti quelli che questi problemi li vivono ogni giorno, che mandino a quel paese regole, voto e tutto, che pensino a conoscere le persone che hanno i loro stessi problemi, si organizzino e mandino a casa tutti gli sfruttatori i razzisti ed i sessisti di questo pianeta, a cominciare da quelli che ci espropriano della cosa pubblica direttamente dal parlamento.
 
Non so se siete mai stati a Milano ad una riunione del consiglio di zona.
si discute di cose minime.
Come nelle assemblee di condominio.

Uso spesso il paragone dell'assemblea di condominio per spiegare la necessità della politica a chi la considera uniformemente sporca.
Politica è esattamente quello che dici tu: nettezza urbana, gestione delle aree verdi, rifacimento e manutenzione delle strutture pubbliche, e così via.

Alla descrizione che fai solitamente aggiungo un ulteriore elemento.
Uno dei ruoli cardine di una buona politica non è solo la gestione, ma anche la visione d'insieme, la progettualità.
Una casa è sempre una casa; l'amministratore di condominio non è delegato a scegliere in cosa trasformare lo stabile, da qui a 20 o 30 anni.
Il politico è chiamato a plasmare il paese in vista del futuro; prevedere e anticipare cambiamenti che possono articolarsi nell'arco di decenni.
Per restare a Milano, anzi in provincia: anche la conversione dell'area ex-Falck è politica.

Politica è anche assicurarsi che i cittadini che stanno costruendo la propria professionalità, e che saranno chiamati a forgiare il paese del domani, non siano costretti a rivolgersi ai supermercati alla ricerca di scarti.
Un paese è forte come i propri abitanti più deboli, e credo che negli anni si sia dimenticato che la nazione deve viaggiare compatta, senza sfilacciarsi.

Temo invece che sia capitato l'esatto contrario.
Anche l'appartenenza politica viene vissuta da molti come tifo calcistico; come ulteriore motivo di divisione.
 
solo per chiarire, non mi permetto di parlare con sarcasmo dei nostri nonni e degli anni di piombo, notavo solo che ( per fortuna ) abbiamo tempo per discutere di questi problemi, perché le condizioni di vita oggi, sono molto migliori di quelle dei nostri nonni, altrimenti passeremmo le giornate ad ammazzarci di lavoro, dormire ed ammazzarci di lavoro e bon ( come un tempo). Per gli anni di piombo basta l'elenco dei ragazzini presi a picconate e pistolettate, per farmi mettere in secondissimo piano la nostalgia per la militanza, l'impegno di quegli anni eccetera.
Contesto fermamente che non andare a votare o votare scheda bianca sia fottersene e non avere diritto di lamentarsi. Dal mio punto di vista, è proprio perché non me ne fotto e seguo la politica che decido di non votarli, non sono tutti uguali e la politica non è una cosa sporca, ma a livello nazionale più osservo e più mi allontano.
Ultima notazione leguleia : il voto tecnicamente viene definito dovere giuridico non sanzionato, classico gioco di parole giuridico per illustrare che sarebbe gradito all'ordinamento il tuo voto, anzi sarebbe un dovere, ma non posso farci nulla se non vai, anche se moralmente zio tuo ci rimane male
 
Anche l'appartenenza politica viene vissuta da molti come tifo calcistico; come ulteriore motivo di divisione.

Questo è un esempio che io faccio sempre, e fin quando non si riuscirà a superare la visione "calcistica" delle cose saremo sempre nella merda.

In parlamento non ci sono due partiti che cercano un compromesso per portare avanti il paese. No, ci sono due squadre di calcio, e certe volte fanno anche i "triangolari" e i "quadrangolari". Lo scopo è fare esattamente quello che vogliono loro, senza mediazioni, senza compromessi, e senza curarsi degli interessi della gente.

L'unica arma è cercare di informarsi il più possibile, da varie fonti, e ragionare con la propria testa e non con l'ideologia prefabbricata di una o dell'altra "squadra". Io faccio un esempio banale, che al momento è molto sentito, cioè il nucleare. La destra dice "sì" a tutti i costi, investendoci tutto. La sinistra dice "no", facciamo tutto verde. E su questo campo giocano una partita sulla nostra pelle, ovviamente supportati da una messe di "tifosi" dell'uno e dell'altro schieramento, mettendo in campo balle colossali di una e dell'altra tesi. I risultati, qualunque siano, saranno tragici. La triste realtà è che abbiamo bisogno di ENTRAMBE le tecnologie, perchè da sole non basteranno. Quello che ci si aspetterebbe da persone di buon senso è che si siedano ad un tavolo e discutano il modo migliore di "mescolare" queste tecnologie: invece assistiamo a un match dove chi vincerà, chiunque sia, farà danni notevolissimi.

Un altro esempio, visto che si parla di Milano, sono i lavori per l'Expo. C'è chi dice che non bisogna farlo e destinare le risorse invece ai mezzi utili alla gente (metropolitane, case popolari, servizi...). Chi invece, ovviamente all'opposto, ne difende l'insostituibile utilità proponendo cose grandiose. E via, un'altra partita giocata sulla nostra pelle. Stando a vedere le cose, l'Expo sicuramente utile lo è. Basti pensare che la torre Eiffel è stata costrutita dall'ingegner Eiffel per l'Expo di Parigi del 1889, e in effetti un pò di attrazione la fa. Ma sicuramente, costruire a Milano dei grattacieli da 200 metri, che data la conformazione geologica della città richiederebbero lavori di consolidamento con cifre da brividi, non mi pare sia la cosa migliore. Per cui, anche lì, ci si aspetterebbe che si siedano a un tavolo e decidano come gestire al meglio le risorse. E invece, come sopra, chiunque la spunterà farà danni.

Questo vale per tutti i campi: giustizia, sicurezza, energia, quel che vi pare... Dice bene la Littizzetto: spero di vederli tutti all'inferno a spegnere le fiamme col culo. Solo che, in attesa di tempi migliori, bisogna cercare di far "vincere" quello che fa i danni minori. Cercando di lavorare in modo che, a piccoli passi, i danni da "minori" diventino "trascurabili", fin quando poi, finalmente, il calcio torni a essere uno sport dove 22 ragazzi in boxer inseguono un pallone in un prato, e la politica torni a occuparsi di trovare il miglior compromesso.
 
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