Sul curare ci sono terapie che si fanno da analisti? E per i gay allora proponi l'elettro shock?
Poi mi dici, il feticismo è aberrazione del comportamento secondo dati empirici/oggettivi (che ti piacciono molto a quanto pare, anche se pure per la scienza stessa empirico ed oggettivo non sono sinonimi faccio notare) ma dopo dici che il normale è soggettivo (con una bella carrellata da etnologo). Non capisco dove vai a parare, naturale e deviato sono oggettivi da un verso ma soggettivi dall'altro? Dubbio.
No per amor di dio non tirare in ballo il gay
🙂 tempo addietro avemmo un accesa discussione riguardo al tema dei gay e non voglio svegliare il lupo che dorme
🙂
Glisso dicendo che essere gay non e' una malattia o una deviazione sessuale, ma uno sbilanciamento degli ormoni, che causano serie e permanenti trasformazioni nel cervello. Essere gay non e' una malattia da curare, e non c'e da guarire; io sono etero ma ho un grande rispetto per i gay, visto che ne conosco tanti e sono amici a cui tengo...e posso immaginare quello che passano.
Quando parlo di aberrazione lo faccio molto alla larga; come detto prima non e' che si può definire cosa sia normale e cosa non lo sia, visto che dipende dal contesto in cui una persona vive; ma in generale se consideri tizio che annusa le mutande sporche delle donne, viene considerato come una persona con deviazioni...i feticisti ricadono nello stesso quadro clinico (se sei interessato al discorso ti posso portare qualche nome di chi ci campa scrivendo libri e studiando il comportamento umano; avranno di certo argomenti migliori del mio "l'ho letto, credo che sia così"
🙂 )
La scienza non da nulla per scontato, e la psicologia e la psichiatria ancora di meno...ecco perche vado sul vago; io ti espongo le mie idee, e supporto con quello che ho letto; se posso e ho tempo vado anche ad approfondire, ovviamente se mi dici "me ne sbatto" non ci perdo tempo
😉
In 2 parole; secondo la mentalità' di uno psichiatra, chi ha feticismi e' malato e anormale; secondo la mia opinione personale ognuno fa quello che gli pare a letto, e vive la propria sessualità come gli pare.
La questione masturbazione: Citi causa/effetto e fai bene a farlo, senza l'esigenza di soddisfare un bisogno scopriremmo il piacere di vederlo soddisfatto? A parere mio no. L'uomo per vivere deve bere, il corpo comunica lui questa "necessità" (ci sono termini ritenuti erroneamente comuni che invece sono tecnici) l'uomo beve e ricava piacere dal vedere soddisfatto il suo bisogno. Quindi non succede a caso, a tentoni, per sperimentazioni esterne, l'uomo non prova a infilarsi in bocca quello che capita e trovando l'acqua esclama "Che figo, disseta!" c'è già l'istinto a suggerirgli che dovrà trovare qualcosa per placare la sete. Una fiducia nel rapporto causa/effetto arriva solo con l'abitudine. (per tutto ciò che riguarda fiducia/credenza e abitudine ti consiglio io di dare una lettura a Hume e Berkeley).
Il bere e' un esigenza, il corpo produce chiari segnali, ma non e' la stessa cosa del "piacere"; il sesso e' stato reso piacevole per far si che gli esseri si possano accoppiare; ora non farti trarre in inganno dal fatto che bere una birra gelata quando hai sete ti provochi piacere, perché' quello non e' necessariamente un qualcosa legato al bisogno di bere. L'uomo ha trovato molti modi per trarre piacere dalle cose comuni (mangiare per esempio...e' un bisogno fisiologico che l'arte della cucina ha trasformato in piacere dei sensi); per carità' niente di male nel provare piacere, ma bisogna fare distinzione tra cosa e' necessario (idratarsi) e cosa provoca piacere (il cicchetto, l'aperitivo o la vodka al melone).
Facci caso che se prendi un bambino e gli metti in bocca qualcosa lo mangia, beve il latte senza sapere che gli serve; perché' e un istinto innato il succhiare o il masticare...nessuno lo insegna giusto? In quanto esseri umani abbiamo pre-programmate certe azioni (gli animali non sono da meno); ma a parte gli uomini, pochi animali si masturbano (se non erro le scimmie sono le sole che si masturbano per piacere), tu dici che non avviene a tentoni, ed in parte e' vero, ma basta osservare un bambino crescere (quando avrai figli potrai fare pratica
🙂 ) per capire quanto si impari per esperienza e per tentativi; qualsiasi testo relativo all'evoluzione dei bambini può approfondire il discorso.
Mi riprometto di leggere i due autori che citi e ti faro' sapere.
Dell'ereditarietà non parlo perchè non conosco l'argomento anche se mi pare davvero poco plausibile che un feticismo possa essere ereditario.
Il tuo istinto ti guida bene; non esistono studi al momento che possano provare che un feticismo sia trasmesso geneticamente; su questo siamo entrambi sulla stessa posizione.
Ultima nota, trovo sempre esasperante la fiducia acritica verso l'empirico. Il citare (o in questo caso l'affermare di poter citare) testi specifici riconducibili a scienza presunta esatta (e se sperimentale non può essere che presunta la sua esattezza) dovrebbe sortire l'effetto di prova indiscutibile? Dovrebbe essere accettata come un dogma? Direi di no, quella è la fede. Dire che gli studi sul campo non siano ancora giunti a dati accettabili sulla veridicità di alcune tesi non è un insulto, è una presa visione di dati di fatto. Dire che gli studi gnoseologici sul funzionamento e le meccaniche di apprendimento del cervello umano non hanno ancora svelato molto non è eresia quindi.
Ps. mi fa piacere chiacchierare di certi argomenti ma come noti seguo una piccola disciplina personale che posso consigliare a tutti, non mi auto-cito. Se affermo una cosa cito la fonte e non uso esempi personali o fatti dati per scontati che portano favore alle mie posizioni. Per fare un esempio, non dico cosa faccio nella vita o nel mio tempo libero perchè non sono utili per argomentare una tesi.
Mi spiego: il citare e' usato in ambito accademico, non come prova di aver ragione, ma come prova di aver indagato, studiato e aver speso tempo in un argomento...mi spiace se la vedi come il dottore so tutto io che va in giro a citare libri a destra e a sinistra per "provare" di aver ragione, ma questo non e' il mio fine.
Se tu sei un meccanico e parliamo di motori, io so che da te posso imparare molto, e che tu anche se non costruisci motori, magari hai provato a fare qualcosa che io mi accingo a fare, quindi la conversazione verte sul evitare di fare qualcosa che tu hai già fatto, prendere informazioni da te e iniziare da li; magari non faccio il motore ma almeno evito di perder tempo a fare le cose sbagliate che tu hai già fatto...si chiama fare tesoro dell'esperienza altrui,ed i libri sono li apposta per salvarci un bel po di lavoro
🙂
Se parliamo di idee personali, allora li ti dico "io penso questo o quello", ma se si parla di qualcosa di documentato, sarebbe uno spreco non menzionare la fonte, e soprattuto toglie quel dubbio da parte dell'interlocutore che può pensare che ci si sia inventato tutto di sana pianta.
Quindi ti ripeto che non sto li a fare il sapientino, e mi scuso se ti ho dato questa impressione; di solito parlo con persone di un certo livello, quindi li non mi posso permettere di entrare in una conversazione senza nemmeno sapere quello che dico, altrimenti ti senti dire "zitto che non sai una mazza" e fai una bella figuraccia
🙂 A me piacciono le conversazione dove si dice ciò' che si pensa, visto che non siamo qui per fare accademia; mi riprometto di evitare citazioni troppo precise e azzarderò' un " mi pare di aver sentito" e lasciare la conversazione; così' chi ha solo voglia di teorizzare senza portare esempi può evitarsi di avere il peso sullo stomaco chiamato footamateur
😛
Chiudo dicendo che anche a me piace parlare; ovviamente col tempo si tende a parlare con alcuni e meno con altri; d'altronde i simili con i simili, come dicevano i latini
🙂 Non mi e' chiaro dive mi sia auto-citato comunque, pensavo di aver portato esempi chiari che chiunque interessato può usare google e vedere se sono robe che mi sono sognato oppure no
🙂 Se ti riferisci alla mancanza di nomi, autori e ISBN allora in quel caso ti do ragione...non e' che mi va di trovare queste informazioni al volo almenoche' non ci sia un interesse nel discorso o nel continuare la conversazione, e da quanto vedo sembra che abbiamo preso la tangente
🙂 In passato ho speso tempo a trovare argomenti con altre persone, per poi finire che l'interlocutore continuava a dire che lui aveva ragione e basta, quindi da li nasce la mia poca voglia di citare in dettaglio, almenoche' non ci sia un reale interesse in una discussione.
Scusami se ho alluso al fatto che sono stato un ricercatore tanti anni fa; forse non dovrei dire che di fatto ho altre passioni a parte il solletico su un forum di solletico, e ovviamente non era per dire che ne so più di altri, ma solo per dire che l'argomento mi piace tuttora, anche se non e' più il mio campo principale...non era per argomentare una tesi, ma penso che il concetto sia stato sviscerato più volte nella mia risposta, quindi evito di reiterare
🙂
Mi fa piacere che si facciano questi discorsi; almeno andiamo fuori dal solito tran tran di tutti i giorni, parlando di qualcosa di diverso, che non sia prettamente legato al motivo principale per cui siamo qui
🙂 E non preoccuparti di dire basta se non ti va di parlare di questi argomenti, non mi offendo se qualcuno usa educazione e rispetto per dirmi che non gliene frega niente di una determinata cosa
🙂
Spero di essere stato chiaro e aperto; non sono il tipo che vuole le medagliette con scritto su "bravo"; ne mi interessa di avere i "mi piace" come si fa su facebook; porto solo fatti che se uno vuole, possono essere approfonditi e interpretati a propria discrezione.